In attesa dell'inizio,dietro la quinte |
Ci siamo quasi.. |
Paolo Arsena con i suoi compagni di classe,tra Iole Macchia e Duccio Centili, durante lo spettacolo di fine d'anno del 1984. |
...e il blog si arricchisce anche delle sue numerose e interessanti esperienze realizzate nel tempo.E' l'allievo,subito dietro la prof.che,con maglietta bianca, nei post n°5 e 6 medita gli a- parte dietro le quinte sullo spettacolo e nel post n° 21 tra Duccio Centili e Iole Macchia raccoglie soddisfatto il positivo risultato del lavoro comune. Nella foto commemorativa del venerdì fatidico del giugno scorso è il giovane ,il primo a destra,accanto a Duccio Centili e Lucia Nucci alla sua destra,in ultima fila .
Paolo Arsena sulle scsle del suo liceo durante il festeggiamento del venticinquennale dalla maturità del 2014. |
Ecco la sua bella mail:
Cara prof,
causa impegni piuttosto
pressanti subentrati nei giorni e nelle settimane successive alla nostra bella
rimpatriata, avevo avuto modo di guardare un po’ frettolosamente il materiale
che via via ci ha inviato.
Ogni volta un sorriso, un
fremito del cuore, un sussulto di emozione.
Poco fa, con più calma, ho dato
un’occhiata al blog, ed è stato davvero piacevole il tuffo nel passato.
La nostra, penso sia stata una
classe sicuramente eterogenea per amicizie, interessi, idee e vocazioni
personali. Ma sostanzialmente è stata una classe unita. Unita non da un banale
vissuto comune, ma soprattutto dall’affetto che nasce con la consapevolezza
di essere cresciuti insieme, attraverso i mutui scambi trasversali, le piccole
grandi storie di amori, amicizie, simpatie e antipatie, confidenze, debolezze,
esperienze, aneddoti che ci hanno coinvolto. Buona parte di questo nasce anche
dal ruolo dei professori, che ritornano di tanto in tanto nei nostri discorsi.
Inevitabilmente con la visione distorta degli adolescenti di allora, che fissa
immagini, episodi, sensazioni vissute. Ma da tempo anche con lo sguardo maturo
di chi, guardandosi indietro, rielabora i giudizi, rivaluta le figure.
L’affetto aggregante della
nostra classe ha avuto conferma proprio all’incontro di giugno che, unici in
tutta la scuola, ci ha visto partecipi in massa.
Mi ha fatto molto piacere
rivedere proprio lei che, come ho avuto modo di dirle subito, è stata un po’ la
mia “veggente”. Mi vide architetto, ancor prima che io sapessi di volerlo
diventare. E via via che la mia scelta si è concretizzata, mi è sempre tornata
in mente questa sua intuizione.
E poi il francese. Io che non
eccello per memoria (e che tuttora zoppico con l’inglese, abbondantemente
studiato negli anni) continuo ad avere facilità e dimestichezza con la lingua
d’oltralpe. Merito in parte di una pratica esercitata in famiglia (ho dei
cugini francesi con cui mi frequentavo spesso). Merito della professoressa
Inardi delle scuole medie (se non ricordo male, lei stessa la conosceva e ne
aveva molta stima). E indubbiamente merito suo, che ha arricchito la nostra
conoscenza non solo della lingua, ma anche della cultura francese e dei
francesi, contribuendo (almeno nel mio caso) a renderceli familiari e
simpatici. Ho voluto che anche mio figlio, che ha appena terminato la prima
media, studiasse francese a scuola.
Oggi, a 43 anni, sono sposato in
seconde nozze con Nicoletta. Ho due figli: Giulio, 11 anni, avuto dalla prima
moglie; Elisa, 2 anni, frutto della nuova famiglia. Fratello e sorella,
nonostante la differenza d’età (e di mamma) si vogliono molto bene, e anche le
due madri si sentono e si frequentano. Ho una bella famiglia “allargata”,
diciamo. Anche se non è stato facile giungere a questo punto: c’è voluto molto
sacrificio, sofferenza, pazienza ed equilibrio da parte di tutti. E non si
dorme sugli allori.
In questi anni sono sempre stato
in contatto con Andrea, Lorenzo, Luciano, amici che frequento spesso, quando
posso (Andrea è in America). Occasionalmente capita di rivedere Michele
Quondam, che gestisce una ludoteca a San Giovanni. Ho poi avuto modo di
ristrutturare una casa a Claudia Ruperto. Di molti altri ho perso la
frequentazione diretta, ma di tanto in tanto ci si tiene aggiornati.
Continuerò a seguire il suo
blog, e mi auguro che “i pudori, le pigrizie e i numerosi impegni” non
impediscano di organizzare a breve nuove occasioni di incontro, con lei e
con i compagni.
Un saluto affettuoso, e a presto
Paolo
P.S. Le ho allegato una foto
della mia famiglia e dei bimbi.
Paolo ha un curriculum ricco di sfaccettature che riflettono la sua intelligenza armoniosa,la sua vivace curiosità culturale , i suoi interessi poliedrici,la sua capacità di realizzazione di sé.La breve scheda che segue cerca di sintetizzare le numerose attivita che lo testimoniano.E' infatti architetto libero professionista,si laureato allo IUAV di Venezia nel 1999.Ha avuto anche una breve parentesi
giornalistica (Class editori, tre anni durante gli studi) che gli ha consentito
l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti.
Dopo qualche anno di esperienza
professionale svolta presso studi di architettura a Milano e Roma, alla fine del
2002 ha intrapreso la libera professione.Coltiva interessi politici che lo avvicinano al Partito Repubblicano (si
trovano svariate tracce di questa sua attività su internet) . Nel 2009 ha
scritto un breve saggio “Eresie laiche”, che circola soprattutto in ambienti
politici.
Anche nel suo caso ,purtroppo,vogliamo omettere per cautela la pubblicazione delle foto dei suoi bambini ,che sono molto belle.
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